Tra le donne che hanno segnato il 2013 spicca la giovanissima
Malala Yousafzai, la coraggiosa 14enne pakistana, icona della lotta per
i diritti delle donne. Nell'ottobre del 2012 i talebani le
spararono in faccia per metterla a tacere ma ottennero l'effetto
contrario. Non solo non riuscirono a ucciderla ma neppure ad
intimidirla, anzi. Malala nel 2013 è tra le donne più influenti e
ammirate al mondo e il suo lavoro è appena cominciato.
A dar prova di estremo coraggio anche le due Pussy Riot,
Nadezhda Tolokonnikova e Maria Aliokhina. "Vogliamo continuare a fare
ciò per cui siamo andate in prigione. Vogliamo una Russia senza il
presidente Vladimir Putin", hanno dichiarato non appena scarcerate, con
tre mesi di anticipo sul previsto in seguito all'amnistia approvata il
18 dicembre dalla Duma. "E' stata un'operazione di marketing per
migliorare la sua immagine", ha denunciato la Tolokonnikova, che dal
carcere aveva scritto lettere descrivendo le dure condizioni di vita e
dove, per protesta, aveva anche intrapreso uno sciopero della fame. Gli
arresti non hanno fermato neppure le donne dell'Arabia Saudita che
reclamano il diritto di poter guidare l'auto. Le attiviste hanno dato
vita a numerose manifestazioni di disubbidienza civile e promettono di
continuare a lottare finché non avranno raggiunto il loro scopo.
Durante una conferenza negli Stati Uniti, Malala aveva
dichiarato che l'America è in attesa del suo primo presidente donna e in
platea ad ascoltarla c'era Hillary Clinton. Lei non ha ancora
sciolto ufficialmente la riserva sulla sua prossima corsa per la Casa
Bianca ma la macchina elettorale sembra già partita. Se riuscisse a
diventare presidente, e molti osservatori ritengono sia probabile,
l'impatto non sarebbe solo simbolico perché per la prima volta nella
storia la persona più potente del mondo sarebbe una donna.
Secondo la classifica Forbes, oggi la donna più potente del globo è Angela Merkel.
La crisi dell'euro ha rinvigorito il suo ruolo di leader dell'Unione
monetaria mentre in Germania è stata confermata cancelliere per il terzo
mandato. Anche il presidente del Cile Michelle Bachelet è stata
confermata quest'anno per il suo secondo mandato nel Paese sudamericano
dal quale abbiamo importato la parola "machismo".
Nel più "maschile" degli ambienti, quello bancario, brilla Janet Yellen: sarà
il prossimo presidente della Federal Reserve. La nomina è stata
annunciata da Barack Obama che per la prima volta nella storia Usa ha
affidato la guida della banca centrale più influente del mondo ad una
donna.
Sheryl Sandberg, chief operating officer di Facebook, è sicuramente degna di menzione.
Nel suo ultimo best-seller ha esortato le donne ad inseguire senza
tregua le proprie ambizioni perché l'uguaglianza, ha avvertito, è ben
lonta dall'essere stata raggiunta.
E c'è poi Mary Barra, il prossimo amministratore delegato di General Motors, la più grande casa automobilistica americana.
Ha 52 anni e ne ha trascorsi 33 nell'azienda dove aveva lavorato anche
il padre, scalando tutte le posizioni dal basso fino ad assumerne le
redini.
Tra le 10 donne più influenti del 2013, figura infine la bellissima Beyonce che continua a mietere un successo dopo l'altro'.
Secondo alcuni sta rivoluzionando l'industria della musica,
sorprendendo come artista e come manager di se stessa. Ha da poco
pubblicato on line il suo "visual album", destabilizzando gli ortodossi
del marketing. Si stima che in pochi anni Beyonce abbia accumulato una
fortuna pari a 300 milioni di dollari.
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