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sabato 29 gennaio 2011

DA "I DEPORTATI PAVESI NEI LAGER NAZISTI"

...un mattino, ci hanno caricato su dei vagoni-merci - i binari della ferrovia arrivavano proprio nel campo - dai quali avevano appena tolto un carico di cemento e c'era una gran polvere. I carri si sono chiusi, sono stati piombati ed è iniziato il viaggio verso Flossenburg, che durò tre giorni e tre notti. Nei vagoni eravamo così tanti che non si poteva stare tutti seduti e allora abbiamo organizzato dei turni, riservando ai più vecchi i posti migliori, con le spalle appoggiate. In tutto ci hanno aperto tre volte, una volta in mezzo alla campagna per i nostri bisogni.
Quando siamo arrivate ad Auschwitz siamo scese dal treno...Allora siamo entrate dentro in quei famosi "bagni", che erano docce per modo di dire, perchè c'erano i buchini per il gas; allora ci hanno spogliate di tutti i nostri panni, ci hanno messe sotto un getto di acqua gelata e poi siamo andate dove c'era un mucchio di vestiti e abbiamo messo su dei panni luridi, tutti sporchi. Ci hanno dato un paio di mutandone lunghe, maglia niente, quel vestito lì e una giacca da mettere sopra...e come sono arrivata ad Auschwitz con quel vestito l'ho portato finchè è venuta la liberazione...Quand'è stato ottobre, faceva un freddo terribile; allora abbiamo trovato della carta e l' abbiamo messa sotto i vestiti: quando si sono accorti che eravamo coperte di carta, è venuta la comandante, ci ha spogliate tutte e ci ha lasciate là due ore...nude...noi donne tutte là a gelare dal freddo: ci mettevamo schiena contro schiena per scaldarci un pochino!

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