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domenica 29 dicembre 2013

DANIMARCA: ECCO LA CASA IN MATERIALE DI RIUSO

La casa “riuso” di Nyborg
Fatta solo con materiali riciclati e soprattutto riutilizzati in maniera creativa, e adesso è pronta per accogliere una famiglia: è la casa appena costruita a Nyborg, in Danimarca, da uno studio d’architettura che si era riproposto di completare tale opera, a budget limitato e emissioni limitatissime.
CONTAINER E LATTINE - Quattro camere da letto, il bagno e un grande spazio-giorno, oltre a un portico esterno, una serra e una terrazza rivolta a sud, per un totale di 129 mq. La struttura portante è stata realizzata con due container una volta utilizzati per le spedizioni marittime; il tetto è fatto con fogli trapezoidali ottenuti da lattine di birra in alluminio. L’isolamento dal terreno è stato ottenuto grazie a vetri frantumati mentre vecchi giornali sono stati impiegati per quello dei muri, rivestiti in un cartongesso fatto con gesso di riciclo a sua volta rivestito di un materiale ottenuto sostanzialmente da scarti della carta (ma anche, per esempio, da vecchi blue jeans). I pavimenti sono realizzati con un materiale composito di plastica riciclata e granulato di legno, quelli della cucina con tappi di champagne. Oltre ai materiali – la cui scelta è stata cruciale – la progettazione ha tenuto in conto anche standard passivi quali orientamento e ventilazione naturale, per massimizzare l’efficienza energetica. In futuro sarà dotata un sistema per produrre energia solare e uno per riciclare le acque piovane.
«UPCYCLE», IL RIUSO CREATIVO - É stata battezzata «Upcycle house», e il nome racchiude il concetto portante della sua creazione. «Upcycle» in inglese indica il riuso creativo dei rifiuti in nuovi oggetti - minimizzandone l’impatto ambientale e rivalorizzandoli - che si differenzia dal «recycle» in quanto quest’ultimo implica un processo e una lavorazione industriale per il riciclo dei rifiuti e dei materiali. Una distinzione importante – in Italia spesso ignorata – che si esprime anche graficamente: mentre il simbolo del riciclo è quello formato dalle tre frecce che si chiudono a triangolo, nello «upcycling» una freccia punta verso l’alto, lasciando aperta la forma geometrica. Il riuso creativo è diffuso anche da noi soprattutto nella produzione di oggetti artigianali - dalle borsette realizzate con le cinture di sicurezza delle auto ai portafogli fatti con le vele non più utilizzabili in mare – ma, può rientrare anche nell’architettura e nell’edilizia ecosostenibile. Come nel caso della «Upcycle house».
EMISSIONI ALL’OSSO - L’intenzione degli architetti dello studio Lendager, che hanno collaborato con una fondazione, la Realdania Byg, dedicata a promuovere l’edilizia sostenibile, era proprio questa: dimostrare che è possibile costruire una casa interamente con materiale non solo riciclato, ma anche di riuso creativo, minimizzando la sua «carbon footprint», o «impronta emissiva», un termine che riprende il concetto di «impronta ecologica», e considera la somma delle emissioni di CO2 – ma anche di altri gas a effetto serra – prodotta da una certa attività. Secondo i calcoli effettuati, ha permesso di ridurre dell’86 percento le emissioni nocive dovute alla sua realizzazione, una percentuale maggiore delle più rosee previsioni. Non solo: la sfida era di costruirla con un budget limitato, compatibile con quello che può essere quello di una famiglia. Il tetto – rispettato, era di un milione di corone danesi, pari a circa 134mila euro. Esperimento riuscito con lode: altre cinque «Upcycle house» saranno presto costruite nella zona.

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