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venerdì 28 febbraio 2014

TOLTO AI GENITORI RAGAZZINO COSTRETTO A DOPARSI

Il giudice civile di Treviso ha tolto la patria potestà ai genitori del 14enne costretto a doparsi dal padre prima delle gare di nuoto. Il ragazzino, che da tempo accusava malesseri fisici e disturbi psicologici, è stato ora affidato ai servizi sociali. Il padre ha patteggiato due anni di reclusione. La condanna gli è stata inflitta per maltrattamenti in famiglia.La sfida più importante, insomma, l'hanno persa tutti. La vicenda ha avuto inizio qualche mese fa, quando alcuni parenti del giovane, ma anche i suoi compagni di squadra, hanno notato che qualcosa non andava, facendo scattare le indagini. Drammatica la realtà che è emersa: il ragazzino, giovane promessa del nuoto, era costretto dal padre ad allenamenti continui e all'assunzione di integratori proteici (ma anche creatina e aminoacidi ramificati) del tutto inadeguati per la sua età che gli avrebbero causato numerosi disturbi di salute.

Ora, come riporta Il Gazzettino, sono arrivate le sentenze. Sia quella civile, che ha tolto la patria potestà a entrambi i genitori - anche alla madre non è stata ritenuta idonea all'educazione - sia quella penale, seguita alla denuncia della donna aveva trascinato in tribunale il marito per maltrattamenti in famiglia: l'uomo ha patteggiato due anni di reclusione con la sospensione della pena.

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