Compiti sì, compiti no. La questione del carico di lavoro per gli
studenti si riaccende periodicamente. E tocca non solo i Paesi
occidentali, dove la giornata tipo degli scolari è così fitta da gareggiare in scala con quella di manager in carriera. L’allarme sullo stress da studio arriva anche dal Nepal.
Nel 2012 arrivarono da Kathmandu la notizia di una scia di suicidi
tra gli adolescenti nepalesi sotto pressione per gli esami di fine anno
scolastico. Adesso Ganga Pathak, psicologa e fondatrice del
‘National Institute of Psychology’, mette in guardia dall’eccessivo
carico di studio a cui vengono sottoposti i piccoli studenti nepalesi.
Sostiene la psicologa: «Il tour de force tra matematica, scienze,
studi sociali, cultura generale, inglese, letteratura sembrerebbe avere
nella lunga durata effetti negativi sullo sviluppo degli studenti». Le
fa eco Rachana Sharama, fondatrice delle «Happy Home Montessori School» nella città di Kalanki. Lei osserva: «Per non parlare soltanto delle scuole pubbliche, la situazione non è differente nella maggior parte delle scuole che utilizzano il metodo Montessori».
In occidente gli alunni delle scuole elementari, che peraltro seguono
spesso il tempo pieno, hanno pomeriggi zeppi di attività integrative:
atletica, danza, calcio, scuola musicale, corso di pattinaggio
artistico, e poi catechismo in parrocchia, l’impegno negli scout, e
altre attività educative e associative. Sono iper-impegnati, ma comunque
hanno modo di dare sfogo alle proprie energie in attività sportive. In
Nepal invece i bambini non hanno quasi mai occasione di giocare
all’aperto, per mancanza di strutture idonee, specie nella capitale.
I danni sono davvero preoccupanti. Oltre a una minore capacità di
apprendimento alla lunga, il rischio è di non riuscire a stabilire
rapporti sociali. Perché i bambini non hanno occasione di confrontarsi
con i coetanei in ambienti diversi da quelli regolamentati da adulti,
come può essere la scuola. E così per i bambini vivere a Kathmandu si
rivela una prigione senza sbarre, dove un campo di calcio è un lusso
riservato a pochissimi privilegiati.
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