Si apre con una rivoluzione l'anno della Sanità veneta. La Giunta
regionale ha infatti approvato una delibera che determina i minuti
minimi necessari a ogni infermiere per assistere un paziente in modo
corretto nell'ambito della giornata. La tempistica varia a seconda della
specialità e prevede personale di rinforzo nel caso in cui non si
raggiungano gli standard minimi di assistenza, o riposizionamenti nel
caso di aree con operatori in eccesso.
"Nessuno parli di allarme licenziamenti", rassicura al Gazzettino il
governatore Luca Zaia dopo i timori espressi dagli infermieri.
L'obiettivo primario resta l'ottimizzazione delle risorse per "assistere
a cinque stelle il paziente ricoverato". Così, un paziente ricoverato
in malattie infettive si vedrà garantiti 230 minuti di cure, uno in
medicina interna 185, mentre in rianimazione la quota sale a 700 minuti
al giorno.
Il provvedimento attende ora il via libera della
Commissione Sanità del Consiglio regionale. "In nessun reparto veneto si
dovrà mai più assistere ad attese troppo lunghe da parte del paziente",
spiega l'assessore alla Sanità, Luca Coletto. E non mancheranno i
risparmi. "La gestione del personale è una delle voci di spesa più
elevate, sulle quali andrà posta attenzione totale - aggiunge Zaia -.
Il Veneto da questo punto di vista è già assolutamente virtuoso".
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